Scegli bene la tua guida turistica, con le nuove norme rischi fino a 15mila euro di multa

Il 13 luglio ha segnato un punto di svolta per il settore turistico, con l’entrata in vigore di una nuova riforma per le guide turistiche.

Questo cambiamento normativo, atteso da tempo, porta con sé una serie di aggiustamenti e novità che influenzeranno non solo le modalità di esercizio della professione, ma anche la qualità dell’offerta turistica nel Bel Paese.

Sebbene siano state sollevate alcune criticità da varie parti interessate, gli obiettivi dichiarati dal governo puntano al miglioramento complessivo della qualità dell’offerta turistica italiana attraverso uno snellimento burocratico e una maggiore flessibilità nelle modalità d’accesso alla professione.

Nuove norme applicabili

Le nuove disposizioni introdotte dalla riforma si applicano esclusivamente nelle Regioni a statuto ordinario. Questo significa che le Regioni a statuto speciale e le Province autonome continueranno a godere di una maggiore autonomia in materia turistica. Tale scelta legislativa ha suscitato reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori, con Confguide che ha espresso critiche verso l’esclusione di queste aree dalla nuova regolamentazione, evidenziando come tale scelta possa generare disparità nel trattamento delle guide turistiche su tutto il territorio nazionale.

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Le nuove disposizioni si applicano esclusivamente nelle Regioni a statuto ordinario – Cantolibre.it

La riforma non è stata accolta favorevolmente da tutti i soggetti coinvolti. Federagit, ad esempio, ha sollecitato i Comuni a intensificare i controlli sul rispetto delle nuove normative per garantire un livello qualitativo elevato dei servizi offerti dalle guide turistiche. Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la possibile riduzione della qualità dovuta alla semplificazione dei requisiti necessari per accedere alla professione: ora è richiesta la conoscenza di una sola lingua straniera anziché due e l’accesso alla professione è possibile con un diploma anziché una laurea.

Nonostante le critiche e le preoccupazioni espresse da alcune associazioni del settore, il Ministero del Turismo difende la riforma come un passo avanti verso una “nuova era” per l’industria turistica italiana. La Ministra Daniela Santanche ha sottolineato l’importanza dell’introduzione delle nuove normative e il ruolo cruciale dei Comuni nell’applicazione delle sanzioni previste in caso di violazioni. Secondo il Ministero, questi cambiamenti sono essenziali per adeguare il settore alle esigenze contemporanee e migliorare l’attrattività dell’Italia come destinazione turistica.

Un aspetto fondamentale della nuova regolamentazione riguarda proprio il ruolo attribuito agli enti locali nella gestione della qualità dei servizi offerti dalle guide turistiche. I Comuni sono chiamati a giocare un ruolo attivo nell’applicazione delle sanzioni contro coloro che violano le nuove disposizioni, assicurando così che solo i professionisti adeguatamente qualificati possano operare nel settore. Questo approccio decentrato mira a garantire standard elevati su tutto il territorio nazionale, promuovendo al contempo una maggiore responsabilizzazione degli enti locali nei confronti dell’industria turistica.

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