CULTURA

Regole sempre più stringenti per entrare al Vaticano, no a tatuaggi e tanto altro

Il Vaticano ha recentemente pubblicato un nuovo regolamento destinato ai dipendenti che lavorano alla Fabbrica di San Pietro.

L’obiettivo è di assicurare una condotta in linea con la dottrina della Chiesa. Infatti, le nuove direttive comportamentali e di condotta riguardano tutti gli aspetti della vita lavorativa e sociale dei dipendenti, dai sampietrini agli impiegati amministrativi, introducendo norme stringenti su abbigliamento, relazioni personali e uso delle risorse dell’istituzione.

Le nuove norme sono state attentamente vagliate dai giuslavoristi vaticani prima della loro pubblicazione ufficiale, assicurando così che siano conformi sia alle leggi vigenti sia alla dottrina cattolica. Con queste direttive aggiornate, il Vaticano mira a rafforzare ulteriormente l’allineamento ideologico dei suoi collaboratori con i principii fondamentali della Chiesa Cattolica.

Divieto di piercing e tatuaggi visibili

Tra le disposizioni che hanno suscitato maggior dibattito figura il divieto per i dipendenti di esibire piercing o tatuaggi visibili durante l’orario lavorativo. Questa regola mira a promuovere un’immagine coerente con i valori promossi dalla Basilica di San Pietro e dalla Chiesa Cattolica nel suo complesso. La misura riflette la volontà del Vaticano di mantenere una certa sobrietà nell’aspetto fisico dei suoi collaboratori, in linea con la tradizione ecclesiastica.

Vietati piercing e tatuaggi al Vaticano – Cantolibre.it

Un’altra normativa che ha suscitato discussioni è quella relativa alle convivenze. Secondo il nuovo regolamento, ai dipendenti è consentito convivere solo se il loro legame è stato benedetto da un parroco, sottolineando così l’importanza del matrimonio sacramentale secondo la dottrina cattolica. Questo punto solleva questioni relative alla privacy e alla vita privata dei lavoratori, evidenziando il desiderio del Vaticano di promuovere valori tradizionalisti tra i propri impiegati.

Il documento stabilisce anche il divieto per i dipendenti vaticani di aderire ad associazioni le cui finalità non sono ritenute compatibili con la dottrina della Chiesa. Inoltre, viene proibito l’utilizzo improprio delle risorse dell’istituzione (come timbri, carta intestata o software informatici) per scopi privati. Queste misure sono volte a prevenire conflitti d’interesse e garantire che le risorse vengono utilizzate esclusivamente per fini istituzionali.

Una sezione particolarmente rigorosa riguarda la tutela delle informazioni interne: è fatto divieto ai dipendenti di divulgare qualsiasi informazione relativa alle attività interne della basilica senza autorizzazione. La violazione di questa normativa può portare al licenziamento immediato. È altresì vietato introdurre estranei negli uffici o asportare documentazione senza permesso specifico.

Federico Chiarenza

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