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81 morti per aver assunto l’integratore, continuano le segnalazioni anomale

La società giapponese Kobayashi Pharmaceutical si trova al centro di uno scandalo sanitario che ha scosso il Paese.

L’azienda si trova sotto il mirino delle critiche dopo aver annunciato l’esame di altri 76 decessi potenzialmente collegati ai suoi integratori alimentari contenenti riso rosso fermentato.

Questi prodotti, destinati a combattere il colesterolo alto, sono stati ritirati dal mercato a seguito delle prime segnalazioni di effetti avversi gravi. Già ad aprile, l’azienda aveva reso noto il decesso di cinque persone che avevano consumato tali integratori.

La scioccante scoperta

Kobayashi Pharmaceutical ha rivelato che alcuni degli ingredienti utilizzati nella produzione degli integratori contenevano un composto chimico derivante dalla muffa blu. Questa sostanza anomala e potenzialmente tossica è stata individuata come possibile causa delle malattie riscontrate nei consumatori. A marzo, l’azienda aveva già lanciato un allarme relativo a problemi renali in persone che avevano assunto l’integratore per ridurre i livelli di LDL, comunemente noto come colesterolo cattivo.

Muffa blu – Cantolibre.it

Tra i nuovi casi esaminati dall’azienda non emergono solo complicanze legate ai reni, ma anche morti causate da cancro, ictus cerebrale, polmonite e dissecazione aortica. Questa varietà nelle cause di morte solleva ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza dei prodotti Kobayashi e sull’impatto che questi possono avere sulla salute pubblica.

In Giappone, la regolamentazione degli integratori alimentari è meno severa rispetto a quella dei farmaci su prescrizione medica. Le norme vigenti dal 2015 non prevedono controlli statali accurati per questi prodotti, il che potrebbe spiegare la mancata individuazione tempestiva dei rischi associati agli integratori Kobayashi. Gli analisti del settore hanno espresso preoccupazione per le lacune nel sistema di controllo della qualità degli integratori alimentari nel Paese.

L’allarme sanitario non riguarda solo il Giappone ma si estende anche oltre i suoi confini. Kobayashi ha venduto gli ingredienti contenenti lievito di riso rosso ad altre 50 aziende giapponesi e due taiwanesi. In seguito alla diffusione dell’allarme sanitario, Taiwan ha ritirato preventivamente 154 prodotti sospetti dalle sue aziende sanitarie senza al momento segnalare anomalie tra i consumatori locali. Ciò dimostra la portata internazionale del problema e la necessità di una vigilanza transnazionale sui prodotti alimentari e sugli integratori distribuiti globalmente.

Federico Chiarenza

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