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Elezioni, l’importo pagato ai presidenti di seggio e agli scrutatori: da non credere

Elezioni, l’importo pagato ai presidenti di seggio e agli scrutatori, non ci crederete perché sono delle cifre assurde: tutti i dettagli.

Le elezioni sono da sempre un momento molto importante per la democrazia, e dietro le quinte lavorano numerose persone per garantire che tutto il processo si svolga senza intoppi. Tra questi, i presidenti di seggio e gli scrutatori svolgono un ruolo fondamentale.

A quanto ammonta l’importo pagato ai presidenti di seggio e agli scrutatori? Tutti i dettagli – Cantolibre.it

La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: quanto guadagnano le persone impegnate come presidente e scrutatore? La risposta ti sorprenderà molto, sono cifre davvero da non credere. Ecco quanto vengono retribuiti per il loro impegno.

Elezioni, l’importo pagato ai presidenti di seggio e agli scrutatori: da non credere

Per chi si sta preparando a svolgere il proprio dovere civico durante le elezioni, è interessante sapere quale sarà il compenso. La buona notizia è che per le elezioni del 2024 è previsto un aumento del 15% rispetto agli anni precedenti. Questo incremento è stato stabilito per incentivare la partecipazione, vista la difficoltà a trovare volontari per questi ruoli di responsabilità.

I compensi variano a seconda del tipo di elezione e del ruolo specifico. Ecco una panoramica aggiornata riportata dal sito Money.it:

È remunerativa la cifra di retribuzione dei presidenti di seggio e scrutatori – Cantolibre.it
  • Referendum: 104,00€ per gli scrutatori e 130,00€ per i presidenti di seggio.
  • Elezioni amministrative e politiche: 120,00€ per gli scrutatori e 150,00€ per i presidenti di seggio.
  • Parlamento europeo: 96,00€ per gli scrutatori e 120,00€ per i presidenti di seggio.
  • Parlamento europeo + amministrative: 121,00€ per gli scrutatori e 156,00€ per i presidenti di seggio.
  • Parlamento europeo + amministrative comunali + regionali: 146,00€ per gli scrutatori e 194,00€ per i presidenti di seggio.

Per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, con l’aumento del 15%, i compensi sono:

  • Europee 2024: 110,40€ per gli scrutatori e 138,00€ per i presidenti di seggio.
  • Europee + Comunali: 139,15€ per gli scrutatori e 180,55€ per i presidenti di seggio.
  • Europee + Comunali + Circoscrizionali: 167,90€ per gli scrutatori e 223,10€ per i presidenti di seggio.
  • Europee + Regionali: 139,15€ per gli scrutatori e 180,55€ per i presidenti di seggio.
  • Europee + Regionali + Comunali: 167,90€ per gli scrutatori e 223,10€ per i presidenti di seggio.
  • Europee + Regionali + Comunali + Circoscrizionali: 196,65€ per gli scrutatori e 265,65€ per i presidenti di seggio.
  • Chi lavora nei seggi speciali, come quelli negli ospedali, riceve una maggiorazione di 72,00€ se è presidente e 53,00€ se è scrutatore.

Il pagamento avviene generalmente dopo le elezioni, previa comunicazione del Comune di residenza. I dettagli su tempi e modalità di ritiro delle somme sono forniti tramite lettera o e-mail. In caso di dubbi, è sempre possibile contattare l’Ufficio Elettorale del proprio Comune.

Un’altra domanda interessante è chi paga questi compensi?

  • Elezioni del Parlamento Europeo: lo Stato.
  • Europee e amministrative comunali: 50% dallo Stato e 50% dal Comune.
  • Europee e amministrative regionali: 50% dallo Stato e 50% dalla Regione.
  • Europee, amministrative regionali e comunali: un terzo dallo Stato, un terzo dalla Regione e un terzo dal Comune.

    Ecco tutti gli importi aggiornati – cantolibre.it

Dunque, chi può fare lo scrutatore e il presidente di seggio? Qualsiasi cittadino può candidarsi, ma ci sono criteri specifici stabiliti dalla legge. Inoltre, chi accetta l’incarico ha diritto a un’assenza giustificata e retribuita dal lavoro, oltre al riposo compensativo il giorno successivo alle elezioni.

Una buona notizia per chi si preoccupa delle tasse: i compensi per scrutatori e presidenti di seggio non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Questo significa che non sono indicati nella dichiarazione dei redditi e non sono soggetti a tassazione. La legge 53/1990 stabilisce che si tratta di un rimborso spese forfettario, che non è soggetto a ritenute.

Chiara Cacioppo

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