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Muffa sul cibo: alcuni sono ancora salvi e non devi buttarli, puoi mangiarli comunque

La comparsa di chiazze verdognole o blu su alimenti come pane, formaggio, salumi e vegetali segnala la presenza di muffa.

Questo fenomeno solleva dubbi sulla sicurezza del consumo degli alimenti interessati. Esaminiamo quali prodotti possono essere consumati dopo aver rimosso la parte ammuffita e in quali circostanze ciò è possibile, oltre a suggerire pratiche per prevenire l’insorgenza della muffa.

Queste pratiche contribuiscono a garantire una maggiore sicurezza alimentare riducendo il rischio associato al consumo accidentale di cibi contaminati da spore fungine.

Le conseguenze di mangiare muffa

Ingerire accidentalmente piccole quantità di cibo ammuffito non dovrebbe causare preoccupazione immediata per chi gode di buona salute. E’ possibile, però, sperimentare nausea, vomito, reazioni allergiche o problemi respiratori temporanei. Nonostante ciò, le conseguenze avverse gravi sono rare e spesso facilmente gestibili.

Se mangi un alimento ammuffito, potresti avere nausea – Cantolibre.it

Alcuni alimenti sono intenzionalmente preparati con l’uso di muffe naturali. Esempi notevoli includono il formaggio gorgonzola, fermentato con ceppi di Penicillium, e vari prodotti come salsa di soia e aceto ottenuti attraverso processi che implicano l’utilizzo del fungo Koji.

Sebbene raro, il consumo di cibo ammuffito può comportare rischi per la salute se le spore fungine producono micotossine nocive. Queste sostanze potrebbero causare disturbi al fegato se consumate in quantità significative. È importante consultare un medico se si manifestano sintomi persistenti dopo aver ingerito alimenti contaminati da muffa.

Non tutti gli alimenti ammuffiti devono necessariamente essere scartati. Formaggi a pasta dura come Parmigiano e salumi stagionati possono essere consumati dopo aver rimosso accuratamente la parte visibilmente contaminata dalla muffa. Al contrario, prodotti più morbidi o porosi dovrebbero essere gettati via poiché le tossine potrebbero penetrarvi più in profondità.

Tuttavia, è essenziale adottare un approccio cautelativo quando si decide se rimuovere semplicemente la parte ammuffita o scartare completamente l’alimento: mentre alcuni formaggi a pasta dura e salumi stagionati possono essere salvaguardati eliminando le parti affette da muffa; frutta morbida, pane e altri alimenti porosi dovrebbero invece essere evitati nella loro interezza se presentano segni di contaminazione fungina.

Per ridurre il rischio che gli alimenti sviluppino della muffa è consigliabile adottare misure preventive quali conservarli in luoghi freschi ed asciutti, acquistare quantità moderate per evitare lunghe esposizioni all’ambiente prima del consumo e mantenere una pulizia regolare dei luoghi dove vengono conservati i cibi.

Federico Chiarenza

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