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NASA denunciata, un “meteorite” gli ha sfondato il tetto di casa

La tranquillità della famiglia Otero di Naples è stata bruscamente interrotta quando un detrito spaziale ha sfondato il tetto della loro casa.

Questo frammento, un cilindro metallico lungo 10 cm e del peso di 720 g, era parte dell’equipaggiamento utilizzato per la sostituzione delle batterie sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel marzo 2021.

Espulso insieme a un carico complessivo di circa 2600 kg destinato a deorbitare e bruciare completamente in atmosfera, questo particolare pezzo è sopravvissuto contro ogni previsione, causando danni significativi alla proprietà degli Otero. La NASA ha confermato l’origine del detrito dopo analisi condotte al Kennedy Space Center.

I rientri controllati in atmosfera e il detrito spaziale

I rientri controllati dei detriti spaziali sono pianificati con estrema cura dagli ingegneri della NASA e altre agenzie spaziali internazionali. Queste operazioni si basano su modelli fisici e ingegneristici avanzati che prendono in considerazione numerosi fattori come la composizione chimica dei materiali e la loro forma aerodinamica. L’obiettivo è assicurare che i detriti brucino completamente durante il rientro atmosferico o, qualora ciò non fosse possibile, che cadano in aree remote come il Punto Nemo nell’Oceano Pacifico. L’accaduto dimostra che anche i sistemi più sofisticati possono fallire.

Logo NASA – Ansa – Cantolibre.it

La questione sollevata dall’incidente riguardante la famiglia Otero mette nuovamente in evidenza i crescenti rischi associati alla spazzatura spaziale. Con l’aumento del traffico orbitale negli ultimi anni, diventa sempre più urgente trovare soluzioni efficaci per gestire questi detriti. Mica Nguyen Worthy, avvocata della famiglia Otero, sottolinea come i detriti spaziali rappresentino una minaccia reale sia per le infrastrutture nello spazio sia per le persone sulla Terra. Attualmente molte agenzie stanno esplorando tecnologie innovative per rimuovere i rifiuti dall’orbita bassa terrestre attraverso future missioni dedicate al junk removal.

La denuncia presentata dalla famiglia Otero contro la NASA chiedendo un risarcimento di 80.000 dollari apre un dibattito importante sulla responsabilità delle agenzie spaziali nei confronti dei danni causati da detriti spaziali non correttamente gestiti o imprevisti nel loro rientro atmosferico. La vicenda sottolinea l’esigenza critica di migliorare ulteriormente le tecniche di monitoraggio e controllo dei rientri controllati al fine di prevenire incidenti simili futuri.

Federico Chiarenza

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