Il cielo di fine giugno sarà testimone di un evento astronomico di rilievo: l’asteroide denominato 2024 MK, classificato come potenzialmente pericoloso, si appresterà a compiere un passaggio estremamente ravvicinato con la Terra.
Questo corpo celeste, scoperto recentemente il 16 giugno dall’Osservatorio ATLAS in Sudafrica, ha attirato l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico per le sue dimensioni notevoli e la sua traiettoria.
Con un diametro stimato tra i 120 e i 270 metri, l’asteroide presenta dimensioni massime paragonabili a quelle di due basiliche di San Pietro messe una accanto all’altra. Un confronto che aiuta a comprendere la grandezza dell’oggetto celeste e il potenziale impatto devastante che avrebbe sulla Terra in caso di collisione. Fortunatamente, secondo gli esperti della NASA e del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS), non vi è alcun rischio immediato associato al suo passaggio vicino al nostro pianeta.
La distanza ravvicinata dalla Terra
Il punto più vicino che 2024 MK raggiungerà rispetto alla Terra è stimato essere a soli 293.000 chilometri di distanza (meno della distanza media tra la Terra e la Luna). Questa prossimità offre una rara opportunità per gli astronomi e gli appassionati dello spazio di osservare da vicino un asteroide di tali dimensioni. Nonostante l’avvicinamento significativo, le analisi confermano che non esiste una minaccia diretta per il nostro pianeta durante questo transito.
Gli asteroidi vengono classificati come “potenzialmente pericolosi” quando soddisfano specifici criteri relativi alle loro dimensioni (diametro superiore ai 150 metri) e alla loro prossimità all’orbita terrestre (meno di 0,05 unità astronomiche). In questo contesto, il passaggio dell’asteroide 2024 MK rappresenta un importante momento sia per monitorare le caratteristiche dell’oggetto sia per valutare eventuali strategie future nel caso si presentassero scenari simili con altri corpi celesti.
Sebbene in questo caso non vi sia motivo d’allarme, vale la pena ricordare le possibili conseguenze catastrofiche degli impatti asteroidali sulla Terra. Eventi del genere possono provocare danni enormemente distruttivi su scala locale o regionale; nel peggiore dei casi (come dimostra l’estinzione dei dinosauri causata dall’impatto dell’asteroide Chicxulub) possono portare a cambiamenti climatici globali devastanti.
Nonostante i timori che possano suscitare questi giganti dello spazio profondo, il sorvolo imminente dell’asteroide offre agli scienziati preziose informazioni sulle caratteristiche fisiche degli asteroidi potenzialmente pericolosi. L’appuntamento con il Virtual Telescope Project permetterà agli interessati di seguire in diretta streaming questo incontro ravvicinato con uno dei numerosissimi abitanti del nostro sistema solare.
