Vitamina D Vitamina D

Quanto tempo stare al sole per fare il pieno di Vitamina D

Generalmente, le vitamine sono sostanze organiche indispensabili per il nostro benessere, che l’organismo non è in grado di produrre autonomamente.

Le vitamine devono essere assunte attraverso la dieta. Tuttavia, la vitamina D rappresenta un’eccezione notevole a questa regola. Questa molecola liposolubile, infatti, viene sintetizzata principalmente attraverso l’esposizione ai raggi solari e solo in misura minore è necessario integrarla tramite l’alimentazione.

Durante i mesi autunnali e invernali, quando le opportunità di esposizione al sole si riducono significativamente, diventa fondamentale ricorrere ad alcuni alimenti specifici per garantire un adeguato apporto di questa preziosa vitamina.

Importanza della vitamina D per la salute

La vitamina D svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della salute ossea e dentale grazie alla sua capacità di favorire l’assorbimento intestinale di calcio, ferro, magnesio, fosfati e zinco. Oltre a questo aspetto fondamentale, essa contribuisce efficacemente al funzionamento del sistema immunitario e alla prevenzione delle infiammazioni; supporta la salute cardiovascolare; aiuta a controllare le infezioni; riduce il rischio di crescita delle cellule tumorali; ed è essenziale per il corretto funzionamento della tiroide.

Nonostante la maggior parte della vitamina D venga prodotta dalla pelle sotto l’influenza dei raggi UVB solari, una quota del 10-20% può essere ottenuta attraverso l’alimentazione. Alcuni dei principali alimenti ricchi di questa vitamina includono pesci grassi come salmone, sgombro e aringa; tuorlo d’uovo; fegato; oltre a verdure a foglia verde quali bietole e spinaci. È importante notare che per ottimizzare l’assorbimento della vitamina D liposolubile è consigliabile associare questi alimenti a fonti di grasso come l’olio d’oliva.

Vitamina D
Vitamina D (Cantolibre.it)

La carenza asintomatica di vitamina D può sfociare in manifestazioni cliniche solo quando il deficit diventa particolarmente grave. Tra i sintomi associati vi sono dolori ossei ed articolari, debolezza muscolare e fragilità delle ossa. Inoltre possono emergere complicazioni neurologiche quali contrazioni muscolari involontarie o difficoltà cognitive. La mancanza prolungata può portare allo sviluppo del rachitismo nei bambini o all’osteoporosi negli adulti.

Negli ultimi anni si è discusso molto sulle potenziali associazioni tra bassi livelli di vitamina D nel sangue e lo sviluppo di diverse malattie croniche come il cancro o patologie autoimmuni come la sclerosi multipla. Sebbene gli studi abbiano suggerito possibili legami tra carenza vitaminica ed effetti protettivi dell’integrazione contro varie malattie croniche inclusa COVID-19 recentemente AIFA ha chiarito che non esistono prove sufficientemente robuste che confermino queste ipotesi.
L’integrazione con farmaci basati su questa sostanza dovrebbe avvenire sotto stretto controllo medico per evitare rischi legati all’eccesso vitaminico quali disturbi gastrointestinali o indebolimento osseo dovuto alla perdita anomala di calcio.

Impostazioni privacy