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Rapina a mano armata e bottino milionario, oltre 150 colpi sparati

In una scena che ricorda le sequenze dei film d’azione, Sassari è stata teatro di un colpo messo a segno da un gruppo di oltre dieci persone.

L’obiettivo era il caveau della Mondialpol, azienda specializzata nella sicurezza di porti e aeroporti.

Questo evento ha scosso la comunità locale e sollevato interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture critiche. Andiamo a vedere insieme tutti i dettagli della vicenda.

Un assalto a mano armata

L’assalto si è svolto con modalità che ricordano quelle paramilitari: i malviventi, armati fino ai denti con kalashnikov, hanno preso d’assalto il caveau situato nella periferia di Sassari. Hanno sfondato le difese esterne utilizzando un escavatore, mentre indossavano giubbotti antiproiettile e mascheravano i loro volti e le mani per non essere riconosciuti. La determinazione e l’organizzazione dimostrate dagli assalitori hanno lasciato senza parole gli addetti ai lavori.

I ladri hanno assaltato il caveau della Mondialpol – Cantolibre.it

La fuga dei banditi non è stata meno drammatica dell’assalto stesso. Utilizzando un furgone pesantemente modificato per l’occasione, hanno sparso terrore sparando contro carabinieri e polizia che tentavano di intervenire. Il bilancio degli scontri include 150 bossoli ritrovati sul terreno, testimonianza del violento confronto avvenuto durante la ritirata dei rapinatori.

Il bottino raccolto dai malviventi è stato significativo: diversi milioni di euro sono stati sottratti dal caveau della Mondialpol. Questa somma rappresentava il frutto delle operazioni giornaliere condotte dall’azienda nel territorio sassarese. La quantificazione esatta del denaro rubato sarà oggetto di ulteriori indagini nei prossimi giorni.

Questo non è stato il primo attacco subito dalla Vedetta 2 Mondialpol. Già in passato l’azienda era stata presa di mira da criminalità organizzata: otto anni fa fu perpetrata una rapina simile con l’utilizzo di un escavatore che fruttò ai ladri 10 milioni di euro; nel 2018 invece, un tentativo analogo fu fortunatamente respinto dalle forze dell’ordine grazie alla prontezza degli agenti coinvolti nell’intervento.

Le ultime notizie riportano il ritrovamento del furgone utilizzato per la rapina lungo la strada statale 131, completamente avvolto dalle fiamme. I resti carbonizzati del veicolo sono ora al centro delle indagini condotte dalla scientifica della Polizia in cerca di tracce utili a risalire agli autori dell’audace colpo.

Federico Chiarenza

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