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Un effetto della fisica che prende il nome da una pubblicità del cacao

Nel vasto mondo della fisica, alcuni effetti portano nomi curiosi che derivano dalle più varie influenze culturali. Uno di questi è l’effetto Droste, un fenomeno che trova un’interessante connessione con una pubblicità del cacao.

L’effetto Droste si manifesta quando ci troviamo tra due specchi posizionati uno di fronte all’altro. Questa disposizione crea un loop visivo in cui ogni specchio riflette l’immagine dell’altro, generando una serie di riflessi che sembrano proseguire all’infinito.

L’effetto Droste prende il nome da una pubblicità del cacao- Cantolibre.it

La magia di questo fenomeno risiede nella ricorsività delle immagini: ogni riflessione contiene a sua volta un’altra immagine riflessa, creando una sequenza che teoricamente potrebbe non avere fine. Tuttavia, nella pratica, la quantità di luce assorbita da ogni specchio a ogni riflesso riduce progressivamente la visibilità delle immagini successive, fino a renderle impercettibili.

Il nome deriva da una pubblicità

L’origine del nome “effetto Droste” è curiosamente legata al mondo della pubblicità piuttosto che alla scienza o alla fisica. La denominazione proviene infatti da una campagna pubblicitaria del 1904 per il cacao olandese Droste. In questa pubblicità compariva l’immagine di un’infermiera che teneva in mano un vassoio su cui era appoggiata la scatola del cacao stesso, raffigurante a sua volta l’infermiera con il vassoio. Questo gioco di immagini ricorsive colpì talmente tanto l’immaginario collettivo da dare il nome all’effetto stesso.

cacao puro- Cantolibre.it

Maurits Cornelis Escher è uno degli artisti più noti per aver sperimentato e giocato con l’effetto Droste nelle sue opere d’arte. Le sue creazioni spesso sfidano le percezioni convenzionali dello spazio e della realtà attraverso strutture ricorsive e impossibili che affascinano lo spettatore. Un esempio emblematico è “Print Gallery” (1956), dove Escher rappresenta un uomo che osserva un quadro in una galleria d’arte; dentro questo quadro vi è raffigurato lo stesso edificio in cui si trova la galleria, creando così un loop visivo senza fine tra osservatore e osservato.

Escher ha saputo esplorare le potenzialità dell’effetto Droste non solo come trucco visuale ma come strumento per indagare concetti più profondi legati alla percezione della realtà e all’infinità. Le sue opere continuano ad essere fonte d’ispirazione per artisti, matematici e fisici interessati alle proprietà delle strutture ricorsive e ai paradossi visivi.

Sebbene i principi fisici alla base dell’effetto Droste siano relativamente semplici (basandosi sulla riflessione della luce tra due superfici parallele), le sue applicazioni nel campo dell’arte e del design dimostrano quanto possa essere affascinante esplorare le infinite possibilità creative offerte da questo fenomeno.

Federico Chiarenza

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