SPETTACOLI

Il nuovo direttore artistico della biennale, uno dei volti più amati di Hollywood

Willem Dafoe è stato nominato Direttore artistico della Biennale Teatro di Venezia fino al 2026 ha suscitato grande interesse e aspettative.

Conosciuto per le sue interpretazioni profonde e complesse in film come “Platoon”, “L’ultima tentazione di Cristo” e “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità”, Dafoe porta con sé un bagaglio di esperienze non solo cinematografiche ma anche teatrali, avendo dedicato gran parte della sua vita artistica alle scene.

L’appuntamento con la direzione artistica di Willem Dafofe alla Biennale Teatro segna un momento significativo nell’evoluzione dell’evento veneziano. Tra passato prestigioso e futuro promettente sotto la guida dell’attore americano, si apre una nuova pagina nella storia della manifestazione culturale: quella dove cinema e teatro si incontrano in un dialogo creativo senza precedenti.

Un artista dalle molteplici sfaccettature

Willem Dafoe non è solo un volto noto del grande schermo; la sua carriera ha radici profonde nel teatro sperimentale. Fin dai suoi esordi con il gruppo d’avanguardia Theatre X durante gli anni ’70, fino alla fondazione del The Wooster Group a New York, Dafoe ha sempre cercato di spingersi oltre i confini tradizionali dell’arte scenica. La sua partecipazione a produzioni teatrali innovative lo ha visto collaborare con figure chiave del panorama teatrale contemporaneo come Richard Foreman e Bob Wilson, dimostrando una versatilità e una dedizione all’esplorazione artistica che pochi possono vantare.

Willem Dafoe nuovo direttore artistico della Biennale Teatro di Venezia – Ansa – Cantolibre.it

La nomina di Dafoe segue quella dei direttori uscenti Stefano Ricci e Gianni Forte, noti per aver orientato la Biennale verso opere che combinano impegno politico e indagine estetica. Il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco ha espresso entusiasmo per l’arrivo di Dafoe, sottolineando come la scelta rappresenti una continuità nel valorizzare l’arte teatrale come mezzo di riflessione critica sulla realtà. Le parole dello stesso Dafoe rivelano un approccio umile ma determinato: consapevole delle sue radici teatrali, l’attore si propone di esplorare ulteriormente l'”essenza del corpo” attraverso la direzione artistica.

Nonostante il suo impegno nel mondo del teatro, Willem Dafoe non ha mai abbandonato il cinema. La capacità dell’attore di controllare ed esprimere attraverso il proprio corpo le più sottili sfumature emotive dei personaggi interpretati è stata fondamentale nella costruzione delle sue performance più memorabili. Questa stessa sensibilità corporea sarà presumibilmente al centro della sua visione per la Biennale Teatro: un ponte tra le discipline artistiche che promette nuove forme espressive sul palcoscenico veneziano.

Federico Chiarenza

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