TURISMO

Questa è la Chiesa più remota ed inaccessibile del mondo: in pochissimi la conoscono

Per chi ama viaggiare e ama la religione questo posto potrebbe essere il luogo ideale dove andare per una vacanza tra avventura e spiritualità.

Nascosta tra le imponenti montagne dei Gheralta, nella regione del Tigray in Etiopia, la chiesa di Abuna Yemata Guh si erge a 2.580 metri di altitudine, risultando uno dei luoghi di culto più remoti e difficili da raggiungere al mondo.

Costruita nel V secolo, questa chiesa monolitica è scolpita direttamente nella roccia e si caratterizza per la sua posizione spettacolare e la sua architettura unica.

Un viaggio avventuroso

Il viaggio verso Abuna Yemata Guh è un’avventura in sé. Per accedervi, i pellegrini devono affrontare una salita impegnativa che include circa 800 gradini e una serie di passaggi su ponti di corda e sentieri stretti. L’ultimo tratto del percorso è particolarmente drammatico, con un percorso a picco sul vuoto che richiede non solo abilità di arrampicata ma anche una notevole dose di coraggio. Questo difficile accesso è stato tradizionalmente considerato una prova di fede, un modo per avvicinarsi al divino attraverso la sfida fisica e spirituale.

Abuna Yemata Guh interno(Facebook)(Cantolibre.it)

Le origini della chiesa sono avvolte nel mistero, ma si ritiene che sia stata fondata da un monaco eremita chiamato Abuna Yemata. Alcuni storici suggeriscono che sia stata dedicata a uno dei Nove Santi che viaggiarono in Etiopia dall’Occidente tra il V e il VI secolo.

La chiesa è famosa non solo per la sua difficoltà di accesso ma anche per i suoi affreschi antichi, che adornano le pareti e i soffitti, offrendo uno spaccato dell’arte e della spiritualità del cristianesimo primitivo in Etiopia.

Abuna Yemata Guh è una delle molte chiese rupestri nella regione del Tigray, che si caratterizzano per le loro posizioni isolate e le difficoltà di accesso. Queste chiese sono state a lungo sconosciute al di fuori della regione e solo recentemente hanno attirato l’attenzione internazionale. La loro costruzione su altezze vertiginose non è solo un tributo alla devozione dei loro costruttori ma anche una risposta alla necessità di protezione e isolamento spirituale durante i periodi di conflitto.

Visitare Abuna Yemata Guh è un’esperienza che trascende la semplice visita turistica. È un incontro con una storia e una spiritualità che sfidano le convenzioni moderne, offrendo un senso di connessione profonda con il passato e la sacralità.

Roberto Arciola

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